"Per favore non chiamateci malati psichici gravi"
07-12-2014 17:00 - News
PRATO. Serena ha 39 anni, da quattro anni è in cerca di lavoro. Marco di anni ne ha 24, diplomato al Dagomari ha lavorato in una ditta di facchinaggio e in una che si occupa di fotovoltaico. Ha svolto anche lavoretti d´ufficio alla Cap. Arabella è l´unica che ha un lavoro a tempo indeterminato: lavora in una ditta di pulizie al centro commerciale i Gigli ma sogna di fare la segretaria. Sono tre giovani appartenenti all´associazione Pangea che raccoglie persone con disagio psicologico. Insieme a Alfredo Cogliati e a Camilla Bernacchioni, entrambi dell´associazione Diapsigra (Bernacchioni ne è la presidente), di cui fanno parte i familiari di persone con disagio mentale, sono venuti a trovarci nella redazione del Tirreno in occasione della Giornata nazionale della salute mentale. Prima tappa di un percorso che nelle prossime settimane porterà le due associazioni a toccare anche le altre testate giornalistiche locali. Occasioni di confronto e di informazione per farsi conoscere e trovare nuove strade per comunicare in maniera migliore ciò che sta dietro all´espressione "salute mentale". Tra le richieste presentate dalle due associazioni agli organi di informazione c´è quella di scavare maggiormente dietro ai fatti di cronaca per affrontare in maniera più esauriente ciò che spesso non riesce a venire alla luce: ovvero le difficoltà in cui si trovano i soggetti con disagio psicologico ("per favore non chiamateci malati psichici gravi", è uno degli appelli) e i loro familiari. Al primo posto una solitudine che accentua le difficoltà quotidiane che sono chiamati ad affrontare.
Ma il confronto avvenuto in redazione è stato utile per capire come anche le istituzioni, Comune, Asl e associazioni economiche, sono spesso sorde alle domande di aiuto. Comune e Asl, ad esempio, hanno sospeso l´erogazione delle borse lavoro e dei tirocini, due occasioni preziose per avviare al lavoro queste persone. Anche la piccola somma di 180 dell´inserimento socioterapeutico veniva considerata importante in quanto faceva sentire utili questi ragazzi e ragazze. E sembra paradossale, ma così è, che siano visti quasi come dei "privilegiati" i disabili fisici che ricevono più attenzione da parte di potenziali datori di lavoro. Giovani che meritano come altri, ma più di altri, di essere messi alla prova. Aspettano una chance, pronti e consapevoli di avere tutti i mezzi per saperla sfruttuare. Sanno esprimersi in maniera più che corretta, sono coscienziosi e capaci di svolgere lavori in maniera professionale.
Chi volesse prendere contatto con le due associazioni può rivolgersi ai seguenti numeri: Pangea, cell. 333658332 e Diapsigra cell. 3338170408. Entrambe hanno sede in via Ciardi 20 a Prato.
Giovanni Ciattini
Fonte: Il Tirreno - Prato
Ma il confronto avvenuto in redazione è stato utile per capire come anche le istituzioni, Comune, Asl e associazioni economiche, sono spesso sorde alle domande di aiuto. Comune e Asl, ad esempio, hanno sospeso l´erogazione delle borse lavoro e dei tirocini, due occasioni preziose per avviare al lavoro queste persone. Anche la piccola somma di 180 dell´inserimento socioterapeutico veniva considerata importante in quanto faceva sentire utili questi ragazzi e ragazze. E sembra paradossale, ma così è, che siano visti quasi come dei "privilegiati" i disabili fisici che ricevono più attenzione da parte di potenziali datori di lavoro. Giovani che meritano come altri, ma più di altri, di essere messi alla prova. Aspettano una chance, pronti e consapevoli di avere tutti i mezzi per saperla sfruttuare. Sanno esprimersi in maniera più che corretta, sono coscienziosi e capaci di svolgere lavori in maniera professionale.
Chi volesse prendere contatto con le due associazioni può rivolgersi ai seguenti numeri: Pangea, cell. 333658332 e Diapsigra cell. 3338170408. Entrambe hanno sede in via Ciardi 20 a Prato.
Giovanni Ciattini
Fonte: Il Tirreno - Prato
da "Il Tirreno"